Senigallia: l’ennesimo diniego a due ragazzi con disabilità, della seconda media ad andare in montagna con i compagni di scuola e relativi docenti.
Le penose, discriminanti e non accettabili giustificazioni della dirigente scolastica dell’istituto Senigallia Centro Fagnani: "La “settimana bianca” non costituisce per i ragazzi un’esperienza arricchente, anzi essa è stancante e pericolosa per essi, proprio perché questi sono disabili”
I due ragazzi praticano sport e fermo restando che il carico di lavoro verrà rimesso alla valutazione dell’educatore che sarà sempre presente vicino a loro.
“Gli educatori che accompagnano i due ragazzi non possono coprire l’intera giornata e non possono assumersi la responsabilità della sorveglianza notturna”
Gli stessi educatori che quotidianamente seguono i ragazzi della scuola si sono dichiarati disponibili a seguirli tutto il giorno nelle attività e a dormire con coloro.
“I professori che accompagnano la scolaresca in gita e gli educatori non sono preparati a somministrare i farmaci che i ragazzi devono assumere giornalmente”
Uno dei due ragazzi deve assumere un farmaco solubile, che normalmente assume in totale autonomia, mentre l’altro uno sciroppo e per quest’ultimo l’educatore ha già effettuato tutte le prove per la relativa somministrazione. Quindi educatori e medico, che si aggrega alla comitiva, dovrebbero solo sincerarsi dell’assunzione del farmaco.
“Possono partecipare alla gita solo se accompagnati da un genitore che deve pagarsi l’intero soggiorno, sollevando la Scuola da qualsiasi responsabilità” suggerendo alle due mamme, di “farsi anticipare eventuali regali per festività o compleanni e di convertirli in denaro da usare per sostenere il costo del soggiorno”
La presenza del genitore alla gita è contraria all’azione di inclusione, senza considerare che questa decisione implicherebbe un costo illegittimo per la famiglia di cui invece eventualmente deve farsi carico la scuola.
SCUSE, SCUSE SOLO E SEMPRE SCUSE!!
Le famiglie hanno inviato quindi una diffida alla dirigente scolastica e all’ufficio regionale scolastico che è intervenuto tramite la direttrice generale che assicura che il caso è già risolto dichiarando:
“Una cosa del genere non può esistere, la scuola nelle Marche si è sempre distinta per l’inclusione è chiaro che i due studenti potranno partecipare. Ci saranno delle condizioni particolari, in base alle loro esigenze. Problemi non ne vedo».
Quindi ancora un errore di comunicazione, per dirla con un’espressione ormai diventata virale??
Le dichiarazioni della dirigente scolastica sono gravi e discriminatorie, altro che “errore di comunicazione”…
La scuola deve essere luogo inclusivo per eccellenza. Impedire la partecipazione di alcuni alunni a un’attività scolastica, sulla base della loro condizione, è un messaggio inaccettabile.
Vorreiprendereiltreno
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