Dalla pagina Facebook di APRI
Doppia bocciatura per l’azienda sanitaria dopo il ricorso per le pazienti autistiche L’avvocato:«Situazione grave in provincia, 160 ragazzi sono privati delle cure»
doppia condanna per la Asl da parte del tribunale di Chieti che boccia l'azienda
sanitaria sulle liste d’attesa per bambini con problemi di autismo. Al giudice del lavoro si è rivolto l'avvocato Christian Bove, presidente dell’associazione “SOS Autismo, insieme per l’inclusione”, in rappresentanza di due famiglie che non riuscivano a curare i loro bimbi.
Arrivano così, una dopo l'altra, due ordinanze a firma del giudice del lavoro Laura Ciarcia che accoglie i due ricorsi e condanna la Asl a consentire le cure per i due bambini. Questa è la storia di Noah e Alice e della battaglia dei loro genitori, che hanno dovuto ricorrere a un tribunale per vedere assicurato il diritto di accesso alle cure. Liste d'attesa infinite e budget esauriti, per Noah e Alice non sembrava esserci più speranza di poter effettuare le terapie.
Noah ha appena due anni quando i medici si accorgono del problema di autismo e
raccomandano una presa in carico “urgente”. I genitori contattano subito diversi centri specializzati, ma la risposta è sempre la stessa:«Data presunta presa in carico: non prevedibile». Più complesso il caso di Alice, 11 anni, in lista d’attesa per le terapie addirittura da aprile 2023. I genitori della bambina sono stati costretti a sobbarcarsi gli ingenti costi delle terapie anticipando diverse migliaia di euro. Un'odissea che sembrava senza via d'uscita. Di qui il ricorso alle aule di giustizia. Ritenendo ingiustificata la mancata erogazione delle terapie prescritte dagli specialisti per i due bambini, il tribunale teatino ha condannato ancora una volta la Asl guidata da Thomas Schael a prenderli in carico immediatamente, garantendo in loro favore l’erogazione dei trattamenti riconosciuti dalle linee guida nazionali per l’autismo, direttamente o avvalendosi di strutture specializzate convenzionate. Il giudice
ha anche ribadito come «l’esistenza di tetti di spesa e budget predefiniti non può giustificare la mancata erogazione di un trattamento urgente e indispensabile per la cura del disabile».
«La situazione è grave», commenta l'avvocato Bove,«addirittura da quanto si legge sul sito della stessa Asl, nella provincia sarebbero 160 i minori che non hanno accesso alle terapie.
Ad oggi sono già tre i ricorsi accolti dal tribunale di Chieti nel giro di poche settimane e un quarto sarà discusso il 28 novembre. Come "SOS Autismo, insieme per l’inclusione», lo scorso 16 ottobre abbiamo chiesto un appuntamento al direttore Thomas Schael per discutere della questione offrendo il nostro contributo per trovare una soluzione in tempi brevi, ma ad oggi non è pervenuta alcuna risposta. Nuovamente è stato necessario ricorrere alla magistratura che non solo ha ribadito come in caso di diagnosi di autismo le terapie sono prioritarie e non possono essere negate neppure per asseriti vincoli di bilancio, ma ha anche confermato un principio sul riconoscimento del quale la nostra associazione da tempo si batte, ovvero che la scelta della struttura sanitaria accreditata cui rivolgersi spetta solo agli utenti che sul punto hanno un vero e proprio diritto soggettivo alla libera scelta. Quando si parla di autismo è fondamentale un trattamento multidisciplinare, intensivo e precoce. I ritardi accumulati potrebbero seriamente compromettere il percorso riabilitativo».